Inverno (Miguel Ángel Asturias)

In ginocchio tra vento, orma e levriero
corsi dietro di te, chiara presenza,
trascinato dal lampo di una stella
di senso in senso sino alla tua assenza.
Attraversasti, amore, gli egoismi
che con selce di lacrima ti svelo
sovrapponendo abissi dopo abissi,
nella mia solitudine di gelo.
Il grande ragno della pioggia fila
con acqua e vento leste ragnatele.
Cosa mai diverranno domattina?
Forse un vetro infrangibile, di certo
somigliante ai miei occhi ormai sereni
dopo aver pianto tutto ciò che ho perso.

4 commenti:

  1. bellissima poesia ,mi piace molto ,ciao picollina un bacione

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  2. Ho pianto tutte le mie lacrime
    inseguendo un sogno irraggiungibile
    sospinto dal mio egoismo
    Ora sono fermo
    esausto e vuoto
    Ragni tessono su di me le loro tele
    ma non mi importa più di nulla ormai

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