Auguri a tutte le mamme
Mamma è il giorno della tua festa
Ti vorrei mettere una corona in testa
Regina vorrei farti
Brillanti ed oro vorrei donarti
Ma non ho questo fiore
Accettalo
E’ il dono del mio amore.
Per Tiziana
Un sorriso,
un ultimo sorriso,
una lacrima,
un ultima lacrima,
un inizio,
una fine.
Tutto finisce :
come il fuoco che si spegne,
come l’acqua che si asciuga,
come un ultimo volo verso il cielo infinito.
Ci sarà un giorno nella vita
in cui il nostro cuore cesserà di battere,
in cui lasceremo le nostre cose più care,
dove cammineremo da soli verso l’ignoto.
Tutto di noi dovremmo abbandonare,
ma tutto resterà.
Tutto nel suo perfetto ordine.
In quei occhi che piangeranno per noi,
in quei ricordi che saranno ricordati in ogni istante,
in quelle anime dove una parte di noi si plasmerà per sempre.
Così da lassù un mio sorriso sarà un raggio di quel caldo sole
che ti accarezzerà il viso,
una mia lacrima sarà una goccia d’acqua,
un mio sospiro il fruscio del vento,
per muovere ancora una volta i ricordi abbandonati,
bagnati da lacrime che non si sono ancora asciugate,
allora guarda su,
guida i tuoi occhi verso il cielo,
dove tutto ha inizio,
dove io ci sono ancora,
dove una stella sarò io,
ti guarderò tutta la notte,
ti proteggerò durante il giorno,
non dimenticarti che io ci sono,
che io ci sarò,
non dimenticarti che quando si spegne una stella,
se ne accendono altre.
(F.Donati)
Il clown triste..
dal viso coperto di cerone bianco,
una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco,
un naso grande ,grosso, rosso ciliegia,
un informe vestito variopinto di cui si fregia.
Questo il suo aspetto,
ma quel ch’è strano
nessuno s’accorge del suo cuore umano.
Scherzi,frizzi, capitomboli e lazzi
per far ridere tutti….nonni e ragazzi:
ma il suo cuore è triste…
lui dona amore
ma nessuno lo vuole ricambiare.
"son qui" par che dica
"questo è il cuor mio…
ma ho bisogno di amore anch’io"
nessun l’ascolta…
il clown di lacrime ha coperto il viso
nascoste dalla maschera e da quel sorriso..
a lui son richieste sol capriole,
ilarità,sberleffi sotto il riflettore..
questo è il clown,
e questo il suo cuore,
spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l’amore…
La musica sale….la rappresentazione deve iniziare..
va vecchio romantico clown
e continua a sognare.
Passione (dal Web)
di dormire,
luna, voglio parlare
un pò con te,
ma ci sono le nuvole e
le parole non riescono
a passare;
Ma che ci fanno
queste nuvole,
tu mi manchi,
l'aria è pesante
e non si può respirare;
Voglio pensare,
per far contento
il cuore,
che in petto batte forte:
è paura, o passione
chissà;
Oh Passione...
che prendi tutti i giorni
e tutte le notti.
Per campare.
Per ridere un po'... (dal Web)
ferito dalla fionda di un maschietto,
andò, per riposare un'ala offesa,
sulla finestra aperta d'una chiesa.
Dalle tendine del confessionale
il parroco intravide l'animale
ma pressato da molti peccatori
che pentirsi volean dei loro errori,
richiuse la tendina immantinente
e si rimise a confessar la gente.
Mentre in ginocchio, oppur stando a sedere,
diceva ogni fedele la preghiera,
una donna, notato l'uccelletto,
lo prese e, al caldo, se lo mise in petto.
Ad un tratto, improvviso, un cinguettio
ruppe il silenzio: "Ci-ciucì....ciu-ciò...."
Rise qualcuno e il prete, a quel rumore,
il ruolo abbandonò di confessore,
scuro nel viso peggio della pece
s'arrampicò sul pulpito e poi fece:
"Fratelli, chi ha l'uccello per favore,
vada fuori dal tempio del Signore..."
I maschi, un po' stupìti a tai parole
lesti s'accinser ad alzar le suole;
ma il prete, a quell'errore madornale:
"Fermi - gridò - mi sono espresso male...!
Rientrate tutti e statemi a sentire;
Sol chi ha preso l'uccello deve uscire...!
A testa bassa e la corona in mano,
cento donne s'alzaron piano piano.
Ma, mentre se ne andavano di fuora,
il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora!
Rientrate tutte quante figlie amate,
ch'io non volevo dir quel che pensate...!
Poi riprese: "Già dissi e torno a dire
che chi ha preso l'uccello deve uscire;
ma mi rivolgo a voce chiara e tesa,
soltanto a chi l'uccello ha preso in chiesa."
A tali detti, nello stesso istante,
le monache s'alzaron tutte quante;
quindi, col viso pieno di rossore
lasciarono la casa del Signore.
"Oh!... Santa Vergine - esclamò il buon prete,
sorelle, orsù, rientrate a state quete!
Poichè voglio concluder, sissignori,
la serie degli equivoci ed errori,
perciò, senza rumore, piano, piano,
esca soltanto chi ha l'uccello in mano...."
Una fanciulla con il fidanzato
ch'eran nascosti in angolo appartato
dietro una cappelletta laterale,
poco mancò che si sentisser male.
Quindi lei sussurrò, col viso smorto:
"Che ti dicevo?....hai visto?.....se n'è accorto!!"
Non farmi volare via (dal web)
non sono come gli altri.
La mia anima può sentire
i battiti del tuo cuore
posso portarti un raggio di sole
e spazzar via le nuvole
con la mia forza fragile.
Non parlarmi così se non sai,
non toccarmi così
se non mi vuoi davvero.
Porto l'anima sul mio corpo,
l'anima nelle mie carezze.
Posso sentire
i battiti del tuo cuore.
Non sono come gli altri,
lo sai,
forse sono io quella sbagliata
in questo mondo
ma se vuoi qualcuno
che senta il tuo respiro,
non farmi volar via.
Se solo tu sapessi...(dal web)
(Victor Hugo)
dal Web...
Così parlo di te e di me (Odisseas Elitis, Monogramma 1972)
Perchè ti amo e nell'amore so
Entrare come Plenilunio
Da ogni parte, per il tuo piccolo piede nelle lenzuola sconfinate
So sfogliare gelsomini - ed ho la forza,
Sopita, di soffiare di portarti
Attraverso passaggi luminosi e segreti porticati del mare
Alberi ipnotizzati e ragnatele inargentate
Di te hanno sentito parlare le onde,
Come accarezzi, come baci,
Come sussurri il "cosa" e il "si"
Tutt'intorno alla gola, alla baia
Sempre noi la luce e l'ombra
Sempre tu la piccola stella e io l'oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sui remi
In alto nella casa coi rampicanti
Le rose intrecciate, l'acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l'ombra che cresce
Tu l'imposta accostata, io il vento che la apre
Perchè ti amo, e ti amo
Sempre tu la moneta e io l'adorazione che le da valore:
Tanto la notte, tanto l'urlo nel vento
Tanto la goccia nel cielo, tanto il silenzio
Tutt'intorno il mare despota
L'arcata del cielo con le stelle
Tanto il tuo più piccolo respiro
Tra le quattro pareti, il soffitto, il pavimento
Io non ho altro se non
L'urlo che è tuo e colpisce la mia voce
L'odore che è il tuo e s'infuriano gli uomini
Perchè non sopportano quel che non hanno
Provato ed è loro straniero, è presto, mi senti
E' presto ancora in questo mondo amore mio
Il foglio e la penna (dal web)
sei vento che muove i miei giorni
pioggia che cancella le malinconie
sole che scalda i miei sensi
siamo vita che cresce
fuoco che brucia lento e maestoso
amami e tienimi con te.
Insieme saremo
il foglio e la penna
che scriveranno la nostra vita.
Per sempre!