Di Alda Merini

Ed era un mattino bugiardo
uno dei tanti mattini
in cui entrai in un nefasto sogno:
era un sogno di pesanti paure,
di zolle devastate
era il sogno di un impossibile amore.
Le nostre mani furono disserrate
schiodate come le mani del Cristo
inutili furono i nostri abbandoni,
qualcuno ci ferì alle spalle
non so chi, non so chi
forse una forza umana
forse la forza del destino
forse tu stesso, amore,
mi hai colpita alle spalle.

5 commenti:

Marina Morelli ha detto...

Mamma mia come è bella questa lirica della Merini. Grazie veramente. Sai che non sono riuscita ad iscrivermi come lettore qui da te?

Paolo D'Alonzo ha detto...

Ciao piccola mamma, grazie delle tue visite, mi fa sempre piacerissimo lo sai :)
Io non ho mai desiderato non nascere, desidero essere nato in un'altra epoca, in un altro luogo, in un altro mondo, come quello della carta. Un principe sta bene nelle favole a lieto fine, di solito quando arriva lui tutta la storia prende una piega positiva.
Nessuna fiaba, delle più conosciute almeno, cita della vita di un principe antecedente l'incontro con l'eroina di turno. Lui risolve le situazioni intricate, non le vive. Per questo sento di non essere di questo mondo.
Un abbraccio affettuoso
Paolo

ilpoeta ha detto...

La Merini è una delle migliori poetesse di tutti i tempi...leggendo sembra di vivere dentro alla poesia...
Ottima scelta, un saluto!

Geni (Maria Eugenia) ha detto...

Como me gustaría escribir el comentario en italiano,pero por desgracia no hablo tu idioma, que me encanta.
Es muy bello tu relato,la fotografía preciosa.
Un besito y hasta siempre.

Tomaso ha detto...

Breve ma veramente profonda e penetrante. Grazie cara Ilaria di averla postata.
Un abbraccio forte e a presto. Tomaso

 
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