Un’ultima lettera mai imbucata (Alberto Bevilacqua)

– eppure
di questa sofferenza che è me, che è impasto
del mio corpo, del mio cuore,
vorrei
avere almeno
un segno che mi potesse staccare
dal mio essere corporale:
come una piuma mossa da un venticello arguto
o ala che consenta
di volare un po’ lontano
e guardarmi a distanza
per conservare quasi fosse di un altro un’immagine
destinata a una memoria
o anche meno:
un semplice rimpianto di me stesso




Il tempo vola...

Il tempo vola e non trovo che le mie mani vuote
anche senza parole desidero sapere di te
che non ci sei in un mondo che mi appare buio
tra le facce della gente che non conosco
tra tutto quello che posso, lo farò..

di Anna Achmatova

La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli...
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.
Giallo cerchio del lume...
Tendo l’orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...
Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio, cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.

Per Tiziana

Ieri purtroppo e' morta la mamma di un'amichetta di scuola di mio figlio..aveva solo 41 anni e combatteva con un brutto male da molti anni...ma la sua gioia di vivere era incredibile..sempre sorridente..bella...curata.La bimba ha l'eta' di mio figlio...dedico loro questa poesia..perche' non ci sono parole adatte per questi dolori anche se in determinate situazioni capiamo come la vita e' importante e che e' stupido sprecare anche solo un minuto per cose non davvero importanti:

Un sorriso,
un ultimo sorriso,
una lacrima,
un ultima lacrima,
un inizio,
una fine.
Tutto finisce :
come il fuoco che si spegne,
come l’acqua che si asciuga,
come un ultimo volo verso il cielo infinito.
Ci sarà un giorno nella vita
in cui il nostro cuore cesserà di battere,
in cui lasceremo le nostre cose più care,
dove cammineremo da soli verso l’ignoto.
Tutto di noi dovremmo abbandonare,
ma tutto resterà.
Tutto nel suo perfetto ordine.
In quei occhi che piangeranno per noi,
in quei ricordi che saranno ricordati in ogni istante,
in quelle anime dove una parte di noi si plasmerà per sempre.
Così da lassù un mio sorriso sarà un raggio di quel caldo sole
che ti accarezzerà il viso,
una mia lacrima sarà una goccia d’acqua,
un mio sospiro il fruscio del vento,
per muovere ancora una volta i ricordi abbandonati,
bagnati da lacrime che non si sono ancora asciugate,
allora guarda su,
guida i tuoi occhi verso il cielo,
dove tutto ha inizio,
dove io ci sono ancora,
dove una stella sarò io,
ti guarderò tutta la notte,
ti proteggerò durante il giorno,
non dimenticarti che io ci sono,
che io ci sarò,
non dimenticarti che quando si spegne una stella,
se ne accendono altre.
(F.Donati)

Anestesia del cuore

Non provo odio.
Non provo amore.
Non provo piu' niente.
E'anestesia del cuore.
Non smetto di pensarti
ma a questo dolore
non so dare piu' le parole.
Ho solo anestesia al cuore.

Di Alda Merini

Ed era un mattino bugiardo
uno dei tanti mattini
in cui entrai in un nefasto sogno:
era un sogno di pesanti paure,
di zolle devastate
era il sogno di un impossibile amore.
Le nostre mani furono disserrate
schiodate come le mani del Cristo
inutili furono i nostri abbandoni,
qualcuno ci ferì alle spalle
non so chi, non so chi
forse una forza umana
forse la forza del destino
forse tu stesso, amore,
mi hai colpita alle spalle.

Quando finisce un amore (Riccardo Cocciante)

Quando finisce un amore
cosi' come e finito il mio
senza una ragione ne un motivo
senza niente
ti senti un nodo nella gola
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa
e non capisci niente
E non ti basta piu' un amico
e non ti basta piu' distrarti
e non ti basta bere ed ubriacarti
e non ti basta ormai piu' niente
e in fondo pensi ci sara' un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perche' un amore debba finire
E vorresti cambiare faccia
e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria
e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
Ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perche' c'e' lei
perche' c'e' lei
perche' c'e' lei
perche' c'e' lei
perche' c'e' lei
nelle tua ossa
perche' c'e' lei
nella tua mente
perche' c'e' lei
nella tua vita
e non potresti piu' mandarla via
nemmeno se cambiassi faccia
nemmeno se cambiassi nome
nemmeno se cambiassi aria
nemmeno se cambiassi vita
nemmeno se cambiasse il mondo
Pero' se potessi ragionarci sopra
saprei perfettamente
che domani sara' diverso
lei non sara' piu' lei
io non saro' lo stesso uomo
magari l'avro' gia' dimenticata
magari se potessi ragionarci sopra
se potessi ragionarci sopra
ma non posso perche'
Quando finisce un amore
cosi' come e finito il mio
senza una ragione ne un motivo
senza niente
ti senti un nodo nella gola
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa
e non capisci niente
E non ti basta piu' un amico
e non ti basta piu' distrarti
e non ti basta bere ed ubriacarti
e non ti basta ormai piu' niente
e in fondo pensi ci sara' un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perche' un amore debba finire
perche' c'e lei...

Fuga (Antonia Pozzi)

Anima, andiamo. Non ti sgomentare
di tanto freddo, e non guardare il lago,
s’esso ti fa pensare ad una piaga
livida e brulicante. Sì, le nubi
gravano sopra i pini ad incupirli.
Ma noi ci porteremo ove l’intrico
dei rami è tanto folto, che la pioggia
non giunge a inumidire il suolo: lieve,
tamburellando sulla volta scura,
essa accompagnerà il nostro cammino.
E noi calpesteremo il molle strato
d’aghi caduti e le ricciute macchie
di licheni e mirtilli; inciamperemo
nelle radici, disperate membra
brancicanti la terra; strettamente
ci addosseremo ai tronchi, per sostegno;
e fuggiremo. Con la piena forza
della carne e del cuore, fuggiremo:
lungi da questo velenoso mondo
che mi attira e mi respinge. E tu sarai,
nella pineta, a sera, l’ombra china
che custodisce: ed io per te soltanto,
sopra la dolce strada senza meta,
un’anima aggrappata al proprio amore.

L'impossibile

Quando una stella ama la Luna...


Non disprezzare (Stefano Benni)

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza
Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza

Il clown triste..

E’ un clown,
dal viso coperto di cerone bianco,
una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco,
un naso grande ,grosso, rosso ciliegia,
un informe vestito variopinto di cui si fregia.
Questo il suo aspetto,
ma quel ch’è strano
nessuno s’accorge del suo cuore umano.
Scherzi,frizzi, capitomboli e lazzi
per far ridere tutti….nonni e ragazzi:
ma il suo cuore è triste…
lui dona amore
ma nessuno lo vuole ricambiare.
"son qui" par che dica
"questo è il cuor mio…
ma ho bisogno di amore anch’io"
nessun l’ascolta…
il clown di lacrime ha coperto il viso
nascoste dalla maschera e da quel sorriso..
a lui son richieste sol capriole,
ilarità,sberleffi sotto il riflettore..
questo è il clown,
e questo il suo cuore,
spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l’amore…
La musica sale….la rappresentazione deve iniziare..
va vecchio romantico clown
e continua a sognare.
(dal web)

Ti lascio (dal Testamento di Kriton Athanasulis)

Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo.
Ti lascio il sole che lasciò mio padre
a me. Le stelle brilleranno uguali, e uguali
t’indurranno le notti a dolce sonno,
il mare t’empirà di sogni. Ti lascio
il mio sorriso amareggiato: fanne scialo,
ma non tradirmi. Il mondo è povero
oggi. S’è tanto insanguinato questo mondo
ed è rimasto povero. Diventa ricco tu
guadagnando l’amore del mondo.
Ti lascio la mia lotta incompiuta
e l’arma con la canna arroventata.
Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena
vinta nelle battaglie del mio tempo.
E ricorda. Quest’ordine ti lascio.
Ricordare vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno, che
disperazione m’ha portato avanti e son rimasto
indietro, al di qua della trincea.
Ho gridato, gridato mille e mille volte no,
ma soffiava un gran vento, e pioggia, e grandine:
hanno sepolto la mia voce. Ti lascio
la mia storia vergata con la mano
d’una qualche speranza. A te finirla.
Ti lascio i simulacri degli eroi
con le mani mozzate, ragazzi che non fecero a tempo
ad assumere austera forma d’uomo,
madri vestite di bruno, fanciulle violentate.
Ti lascio la memoria di Belsen e di Auschwitz.
Fa’ presto a farti grande. Nutri bene
il tuo gracile cuore con la carne
della pace del mondo, ragazzo, ragazzo.
Impara che milioni di fratelli innocenti
svanirono d’un tratto nelle nevi gelate
in una tomba comune e spregiata.
Si chiamano nemici: già! i nemici dell’odio.
Ti lascio l’indirizzo della tomba
perché tu vada a leggere l’epigrafe.
Ti lascio accampamenti
d’una città con tanti prigionieri:
dicono sempre sì, ma dentro loro mugghia
l’imprigionato no dell’uomo libero.
Anch’io sono di quelli che dicono, di fuori,
il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.
Così è stato il mio tempo. Gira l’occhio
dolce al nostro crepuscolo amaro.
Il pane è fatto pietra, l’acqua fango,
la verità un uccello che non canta.
È questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio
d’essere fiero. Sfòrzati di vivere.
Salta il fosso da solo e fatti libero.
Attendo nuove. È questo che ti lascio.


Per un istante d'estasi (Emily Dickinson)

Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.
Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.

In me (Kikuo Takano)

In me c’è qualcosa di rotto.
Sono come l’orologio che si ferma
poco dopo averlo caricato,
come il piatto incrinato che non torna
nuovo se anche
lo incolli con cura.
In me c’è qualcosa di schiacciato.
Sono come il tubetto di dentifricio
quando nulla ne esce
se anche lo premi,
come la pallina da ping-pong ammaccata
che non può tenere più in gioco
nemmeno un buon giocatore.
Ci sono oggetti distrutti e schiacciati
dal principio, senza motivo, in me:
l’ombrello che non sta aperto, il violino
fuori uso e i sandali coi cinturini rotti,
il rubinetto intasato, il flauto
sfiatato, la lampada consumata.
Eppure non mi perdo di morale,
l’ira non mi trascina, né mi tormento
come una volta, anzi mi auguro
di potermi riempire
di quelle cose inutili,
restando distrutto e schiacciato,
in questo trovando il mio orgoglio.

Con semplice cortesia...(Anna Achmatova)

Con semplice cortesia
mi si fece incontro e sorrise.
Tra pigro e carezzevole
mi sfiorò la mano con le labbra.
Mi fissò con occhi misteriosi
come quelli delle immagini sacre.
Dieci anni di grida soffocate,
tutte le mie notti insonni
chiuse nella parola sussurrata,
parola detta invano.
Te ne andasti.
E di nuovo l’anima è deserta e chiara.

A cosa mi e' servito (Maria do Rosário Pedreira)

A cosa mi è servito
correre per tutto il mondo,
trascinare, di città in città, un amore
che pesava più di mille valige;
mostrare
a mille uomini il tuo nome
scritto in mille alfabeti
e un’immagine del tuo volto
che io giudicavo felice?
A cosa mi è servito
respingere questi mille uomini,
e gli altri mille
che fecero di tutto perché mi fermassi,
mille volte pettinando
le pieghe del mio vestito
stanca di viaggi,
o dicendo il tuo nome
così bello in mille lingue
che io mai avrei compreso?
Perché era solo dietro te
che correvo il mondo,
era con la tua voce
nelle mie orecchie
che io trascinavo il fardello
dell’amore di città in città,
il tuo volto nei miei occhi
durante tutto il viaggio,
ma tu partivi sempre la sera
prima del mio arrivo.


L'addio (Nazim Hikmet)

L’uomo dice alla donna
t’amo
e come:
come se stringessi tra le palme
il mio cuore, simile a scheggia di vetro
che m’insanguina i diti
quando lo spezzo
follemente.
L’uomo dice alla donna
t’amo
e come:
con la profondità dei chilometri
con l’immensità dei chilometri
cento per cento
mille per cento
cento volte l’infinitamente cento.
La donna dice all’uomo
ho guardato
con le mie labbra
con la mia testa col mio cuore
con amore con terrore, curvandomi
sulle tue labbra
sul tuo cuore
sulla tua testa.
E quello che dico adesso
l’ho imparato da te
come un mormorio nelle tenebre
e oggi so
che la terra
come una madre
dal viso di sole
allatta la sua creatura più bella.
Ma che fare?
I miei capelli sono impigliati ai diti di ciò che muore
non posso strapparne la testa
devi partire
guardando gli occhi del nuovo nato
devi abbandonarmi.
La donna ha taciuto
si sono baciati
un libro è caduto sul pavimento
una finestra si è chiusa.
È così che si sono lasciati.

Le onde (Sophia de Mello Breyner Andresen)

Le onde s'infrangevano una ad una
Io stavo sola con la sabbia e con la spuma
Del mare che cantava soltanto per me.

Non mi pento di niente (Gioconda Belli)

Dalla donna che sono,
mi succede, a volte,
di osservare, nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate, laboriose, buone mogli,
esempio di virtù,
come mia madre
avrebbe voluto.
Non so perchè
tutta la vita
ho trascorso a
ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce
sul mio corpo
la colpa che le loro vite
impeccabili,
per strano maleficio
mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti di nascosto
del marito,
del pudore della sua nudità
sotto la stirata e inamidata biancheria intima.
Queste donne,
tuttavia, mi guardano
dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere "la brava bambina", essere la "donna decente",
la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dal partito, dallo Stato,
dagli amici,
dalla famiglia, dai figli
e da tutti gli esseri
che popolano abbondantemente
questo mondo.
In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere
e quel che è,
ho combattuto numerose
battaglie mortali,
battaglie a morsi, loro contro di me
- loro contro di me che sono me stessa -
con la psiche
dolorante,
scarmigliata,
trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me
che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo
perchè non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perchè oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabile
che si innamora come una triste puttana
di cause giuste,
di uomini belli
e di parole giocose
Perchè, adulta, ho osato vivere l'infanzia proibita
e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili
e ho osato godere
del corpo sano e sinuoso
di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.
Non incolpo nessuno. Anzi li ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino,
appena apro gli occhi,
sento le lacrime che premono,
nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,
rompendo cappe e strati di roccia terziaria e quaternaria,
vedo le altre donne che sono in me,
sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicità.
Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili
contro di me;
contro questa donna fatta, piena,
la donna dal seno sodo
e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei, mi piace essere.

Come posso amare

Ho freddo dei tuoi ricordi

non capisco più nulla.

Vinco la monotonia su di te

ma non ci sei.

Continuo a vedere le mani vuote

a guardarti in un foto indimenticabile bella,

come posso in questo tramonto gestire i miei sentimenti

come posso conoscerti se non ti conosco

se non ho le tue labbra da baciare

perché continuo a sognarti quando ciò non è

come posso amare

A tutte le donne (Alda Merini)

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.

Senza un briciolo d'amore...(Tat’jana Bek )

Di nuovo parlo con i rovi,
Di nuovo infinito è il bisogno dei pioppi.
Si freme
Assieme ad ogni filo d’erba
Quando si rimane soli.
Per scordare il tuo rimprovero
Senza un briciolo d’amore,
Guardo i passeri saltellare
Tutto il giorno lungo il cornicione.
Tra le mani stringo le ginocchia
Forte, fino a farmi male. Poi di scatto
Mi rialzo, lancio un fischio
da maschiaccio, e mi sfugge un sorriso

Se non potete essere..(Douglas Mallok)

“Se non potete essere un pino sul monte,
siate una piccola pianta nella valle.
Siate un cespuglio se non potete essere un albero.
Se non potete essere una via maestra,
siate un sentiero.
Non con la mole vincete o fallite.
Siate il meglio di qualunque cosa voi siate”.



Come puo' uno scoglio..

"Come puo' uno scoglio
arginare il mare..."

Vivere una sola vita (Ndjock Ngana )

Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.

Mi fai bene mi fai male

E’ così che tu pensi di distinguere tutto
cosa é bene cosa é male
cosa é falso cosa é vero
cosa é giusto cosa é ingiusto
cosa é bianco cosa é nero
cosa é gioia e dolore
cos'é morale e immorale
é così che pensi di insegnarmi di tutto
cosa é dolce cosa é amaro
cosa é pioggia e sereno
cosa é il senso di un pugno
cosa é il senso di un bacio
proprio tu... proprio tu
che mi fai bene e mi fai male...
che mi fai bene e mi fai male
La verità, la sai la verità
é che tu non sai cos'é amare
Tu che non ami parli bene
tu che non piangi parli bene
tu che non sei mai stato male che ne sai
io che mi lascio trasportare
senza difese per poi soffrire
non é una novità, non é un novità
e mi fai bene e mi fai male...
e mi fai bene e mi fai male
E’ così che tu pensi che io sbagli su tutto
non ho mezze misure
non mi so comportare
che non uso il cervello
non ho autocontrollo
faccio storie per un niente
sono in torto eternamente, lo so!
La verità, la sai la verità
io l'amore so cos'é
Tu che non ami parli bene
tu che non piangi parli bene
tu che non sei mai stato male che ne sai
io che mi lascio innamorare
senza difese nel tuo cuore
non é una novità, non é una novità
e fammi bene...fammi male
e fammi bene...fammi male...

(Ambra Angiolini)

Voce di donna (Antonia Pozzi)

Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.
Curva sul focolare aduno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo,
ma se ti penso all'addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.
Quando balena il cielo di settembre
e pare un'arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore.
Che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.
Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire sotto
convogli di zingare stelle.

Corpo di donna (Pablo Neruda)

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu rassomigli al mondo
nel tuo atteggiamento d'abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.
Sono stato solo come una galleria.
Da me fuggivano gli uccelli
e in me la notte entrava,
con la sua invasione possente.
Per sopravvivermi tì ho forgiata come un'arma,
come una freccia al mio arco,
come una pietra nella mia fionda.
Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell'assenza!
Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo dì donna mia, persisterò nella tua grazia.
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa!
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

Ogni Alba..(Rabindranath Tagore)

Ogni Alba porta un nuovo giorno,
lavando con la luce della speranza
le macchie e la polvere dello spirito
vuoto di ogni giorno passato.
Vuoi celare te stesso!
Il cuore non ubbidisce,
diffonde luce dagli occhi.
Nella vita non c’è speranza
di evitare il dolore:
che tu possa trovare nell’animo
la forza per sopportarlo.
Cieco, non sai che l’andare e il venire
camminano sulla stessa strada?
Se sbarri la strada all’andata
perdi la speranza del ritorno…

Vado..

E vado..
vado con il vento che non mi riconosce
vado con i miei pensieri distratti
dove nessuno ricorderà neppure una parola
un lamento
rimarrò per la mia strada
a cantar le mie memorie d'un tempo

In attesa che l'amico torni..(David Maria Turoldo)

Tu non sai cosa sia la notte
sulla montagna
essere soli come la luna;
nè come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.
Tu non sai cosa sia il silenzio
nè la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.
Tu non sai
come spunta una gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.
Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.

Passione (dal Web)

Stasera non ho voglia
di dormire,
luna, voglio parlare
un pò con te,
ma ci sono le nuvole e
le parole non riescono
a passare;
Ma che ci fanno
queste nuvole,
tu mi manchi,
l'aria è pesante
e non si può respirare;
Voglio pensare,
per far contento
il cuore,
che in petto batte forte:
è paura, o passione
chissà;
Oh Passione...
che prendi tutti i giorni
e tutte le notti.
Per campare.

Io di piu' non posso darti (Pedro Salinas)

Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento: colore,
dalla nuca al tallone, bruno.
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
- collana, profumi, seta antica -
di cui se senti la mancanza
domandi: “Ah, ma dov’è?”
Ah, e come vorrei essere
un’allegria fra tutte, una sola,
l’allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.
Ma non sono che quello che sono.


Non cantare piu'(Fernando Pessoa)

Non cantare più!
Voglio il silenzio
per dormire
qualsiasi ricordo
della voce udita,
incompresa,
che fu perduta
perché l'ho udita...
All'improvviso,
pauso in ciò che penso
Scrivere è necessario.
Vivere non è necessario
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d'essere niente.
A parte questo,
ho in me tutti i sogni del mondo.

Tenetevi stretti i vostri pezzi di ricordi..

Tenetevi stretti i vostri pezzi di ricordi,
vi capiterà di averne bisogno
in una notte senza luna,
quando tutto ti sembrerà inutile,
e avrete la sensazione
di essere davvero su questo pianeta,
ma x fortuna in una posizione privilegiata
x guardare le stelle..

(da Tre metri sopra il cielo)

Basta...

Troppe volte ho lasciato che il mio cuore
forse in balia dell'amore
vedesse cose che non c'erano
ma che solo nella mia testa esistevano...
Ho lasciato per l'ultima volta
la speranza entrare
ma adesso comincio a pensare
che non c'e' una strada per ritornare
e lascio tutto andare
perche' per due non posso amare...
Cuore adesso vestiti di corazza e scudo
e va per questo mondo crudo
senza fidarti piu' di nessuno.

Piu' dolce sarebbe la morte (William Shakespeare)

Più dolce sarebbe la morte
se il mio ultimo sguardo
avesse come orizzonte il tuo volto.
E se così fosse,
mille volte vorrei nascere
per mille volte ancor morire.

Ancora ancora ancora

Se vuoi andare ti capisco
se mi lasci ti tradisco si...
ma se dormo sul tuo petto
di amarti io non smetto no
Tu stupendo sei in amore
sensuale sul mio cuore si...
se poi strappo un tuo lamento
e' importante questo mio momento
perché
Io ti chiedo ancora
il tuo corpo ancora
le tue braccia ancora
di abbracciarmi ancora
di amarmi ancora
di pigliarmi ancora
farmi morire ancora
perché ti amo ancora...
Confusione la tua mente
quando ama completamente si...
con le sue percezioni
mette a punto le mie inclinazioni
perché
Io ti chiedo ancora
la tua bocca ancora
le tue mani ancora
sul mio collo ancora
di restare ancora
consumarmi ancora
perché ti amo ancora
ancora ancora ancora
Ancora si...
(Mina)

Vuoto d'amore (Alda Merini)

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

 
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