Mattino (Pierluigi Cappello)

Ho un acero, fuori casa, e tutto è lontano qualche volta
tutto passa nelle cose senza contorno
ho un acero misterioso come una città sommersa
e guardare diventa le sue foglie, l’ombra premuta
metà sulla strada metà nel giardino
la luce di ciascun giorno
dove le voci si appuntano e si disperdono.
Siamo l’acqua versata sulle pietre dei morti
sul filo teso tra la preghiera e il canto
siamo la neve dentro le cose
l’occhio cui tutto allucina, tutto separa
e vivere è un minuscolo posto nel mondo
dove stare in giardino.

2 commenti:

stai sereno ha detto...

Complimenti per il blog, davvero bello, romantico e rilassante, saluti

Tomaso ha detto...

Casa dire di più...
Bella, o meglio bellissima.
Tomaso

 
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