Voce di donna (Antonia Pozzi)

Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.
Curva sul focolare aduno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo,
ma se ti penso all'addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.
Quando balena il cielo di settembre
e pare un'arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore.
Che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.
Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire sotto
convogli di zingare stelle.

5 commenti:

Luciano ha detto...

Ciao Ilaria
nel mio orto mi piacerebbe avere tutt'altro che una scarna siepe...
mi piacerebbe che parlasse ... e fiorisse questo si... sotto
tante stelle.......
Ciao Bella

Unknown ha detto...

parole dure e sofferenti che mai dovrebbero affiorare dalle labbra di una donna.. abbiamo il cmpito di renderle felici ma spesso ce ne dimentichiamo..

mariam [Maria Martins] ha detto...

Maurizio,


belle parole! Congratulazioni!

ancora in letargo, voglio lui al riposo per un giorno (che 'loro' essere la donna!) molto felice! seguita da molte altre non meno fantastico!

lasciare un abbraccio, un sorriso sempre e come miss you!
Mariam

Anonimo ha detto...

E' la poesie che sento mia oggi..anzi tutti i giorni..visto che il mio compagno mi lascia sempre sola..cma vabbe' dai...e' la vita..sono nata donna apposta mi sa..x sopportare...non mi sento rivolgere una parola dolce da una vita...

Domenico ha detto...

ringraziamento a tutti i miei amici bloggers
la poesia prende valore dipendentemente da colui che la legge e riesce ad interpretarla in relazione alla porpia sensibilità , e voi di sensibilità ne avete da vendere . Ringrazio comunque a tutti coloro che commentano le mie poesie li considero pietre preziose ,che adornano un bel bracciale di rame. Grazie a tutti
Domenico

 
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