Il colore del grano (tratto da "Il piccolo principe" scritto da Antoine de Saint-Exupéry)

"...in quel momento apparve la volpe: "Buon giorno". "Buon giorno" disse gentilmente il piccolo
principe voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "...sotto il melo". "Chi sei?"
chiese il piccolo principe, "Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me?", le propose il piccolo principe "sono così triste...". "Non posso giocare
con te", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah, scusa!", fece il piccolo principe. "Che
cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami". "Creare di legami?". "Certo",
disse la volpe, "tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E
non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a
centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me
unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. (...) Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come
illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi
faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica. E poi guarda!
Vedi laggiù in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane, e per me il grano è inutile. I
campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora
sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E
amerò il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore ... addomesticami", disse.
"Volentieri, che bisogna fare?", domandò il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti",
rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò
con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno
tu potrai sederti un po' più vicino...".
Il piccolo principe ritornò l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la
volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincio ad essere
felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non
saprò mai a che ora prepararmi il cuore... ci vogliono i riti". "Che cos'è un rito?", disse il piccolo
principe. "Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe."E' quello che fa un
giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore" (...)
Così il piccolo principe addomesticò la volpe ... E quando l'ora della partenza del piccolo principe
fu vicina: "Ah!", disse la volpe, "... piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti
addomesticassi e che diventassimo amici...".
"E' vero", disse la volpe.
"Ma sapevi che avresti pianto!", disse il piccolo principe.
"Certo", disse la volpe. "Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".

8 commenti:

Unknown ha detto...

Le blé qui est doré me fera souvenir de toi. Ho sempre adorato questo passo; è vero: meglio la malinconia d'amore che l'arido nulla della mancanza di sentimenti.
Auguri di buon compleanno, cara Ilaria.

giardigno65 ha detto...

bellissimo, unico

Unknown ha detto...

LA PROSA DEL PICCOLO PRINCIPE è delicata e quasi femminile, ingenua, infantile, ma si presta perciò come un libro aperto a rivelare l'anima di ciascuno come un libro aperto. Niente è più difficile che rivelare o esprimere liberamente i propri sentimenti, quando ..si è ormai addomesticati dalla educazione, dalla cultura, dalla società, dalla nostra storia, dagli incontri, amori amicizie sentimenti! Comincia da giovani adulti il percorso periglioso delle sconfitte e delle vittorie, si percepisce spesso un sentimento o un timore e non sempre è possibile esprimerlo.
Per questo un bimbo o un piccolo principe ci intenerisce il cuore.
Buon compleanno!
valdemar

Gianna ha detto...

Ilaria, brava per aver riportato questo bellissimo brano.

serenella ha detto...

Ciao Ilaria. Questo libro è stato scritto per i bambini e spesso le insegnanti lo propongono. Non so come si faccia, poichè io lo considero un autentico poema per la musicalità delle parole, la dolcezza dei sentimenti espressi. E'un bambino in grado di coglierlo, piochè ci sono molte metafore? Oggi ho assaporato questo brano con gioia. Ogni volta che ne leggo uno stralcio, scorgo qualcosa di nuovo.

Anonimo ha detto...

Grazie Vale e grazie Valdemar per gli auguriiii ne ho fatti 27 suonati!!!!!!Si questo passo e' uno per me dei piu' belli che abbia mai letto in vita mia...io colgo questa cosa...:che anche se a costo di soffrire dopo vale sempre la pena avvicinarsi a qualcuno perche' qualcosa che prima non ci diceva nulla dopo ci ricordera' lui/lei..e' troppo bello...mi emoziona da morire....:)

Lucinha ha detto...

bellissimo...parabéns...

voltarei mais vzs.. beijos

azzurra ha detto...

molto bello e poetico....
mi piace tantissimo tutto il libro...
ma io non voglio più essere addomesticata...il colore del grano lo vivo lo stesso

buona serata ily!

 
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